RIABILITA LA MANO
Il formicolio notturno alla mano sono un problema di circolazione o un problema “cervicale” e quindi non posso farci nulla?
FALSO: Le parestesie notturne sono una manifestazione clinica della compressione di uno o più nervi periferici. La più frequente è la Sindrome del Tunnel Carpale, ovvero la compressione del nervo mediano a livello del canale del carpo. La diagnosi è fatta da un chirurgo specializzato sulla base dei sintomi del paziente, test clinici ed esami strumentali specifici, in primis l’elettromiografia.
Nel trattamento ortopedico delle fratture di polso, il gesso deve includere le articolazioni metacarpo – falangee?
FALSO: le dita devono essere libere di muoversi completamente per consentire al paziente di eseguire correttamente gli esercizi anti – edema e di scorrimento tendineo. Un gesso confezionato in maniera non corretta può portare le metacarpo – falangee ad irrigidirsi in estensione, richiedendo un percorso riabilitativo molto più lungo del necessario e con risultati meno soddisfacenti.
FALSO: la mobilizzazione di un gomito rigido non deve essere mai aggressiva per l’alto rischio di danneggiare le strutture periarticolari, riacutizzare i processi infiammatori ed innescare i riflessi nocicettivi responsabili della difficoltà del paziente di muovere attivamente il segmento.
FALSO: anzi, il suo uso è piuttosto raro. E’ comunque il terapista a prescriverne uso ed esercizi specifici. In alcuni casi può essere addirittura dannosa.
FALSO: anche se il terapista oltre alle sedute di fisioterapia rilascia una scheda con esercizi specifici da svolgere più volte al giorno in autonomia.
VERO: a meno che lesione ed intervento chirurgico non necessitino di un tempo di immobilizzazione.
IL MOVIMENTO COME CURA
Per facilitare la guarigione è molto importante essere più attivi possibile e tornare gradualmente alle attività abituali. Si può iniziare con attività leggere per poi incrementarle quando ci si sente pronti.
Studi scientifici dimostrano che, in persone con il mal di schiena, il riposo prolungato ed evitare le attività di vita quotidiana porta ad un aumento del dolore, ad una maggiore disabilità, ad un recupero peggiore ed a più lunghi periodi di assenza dal lavoro.
L’esercizio può prevenire in maniera significativa il ripresentarsi di un episodio di mal di schiena. Inoltre, diminuisce i livelli di dolore e disabilità in caso di mal di schiena in quei soggetti che lo praticano regolarmente per molto tempo.
Molte persone riprendono a muoversi lentamente e con apprensione. Tuttavia, muoversi in questo modo mette ancor più in tension e i muscoli.
Anche essere tranquilli durante la pratica dell’esercizio fisico (muovendosi normalmente senza trattenere il respiro e senza timori) e progredire gradualmente, risulta importante per i dolori vertebrali e di tutto il corpo.
Bisognerebbe dedicarsi ad esercizi che piacciono, che siano fattibili e facilmente praticabili (non troppo difficili da inserire nella routine della vita quotidiana). Per esempio, camminare, correre, pedalare, nuotare, lo yoga ed il pilates, hanno tutti effetti simili sul dolore.
Sentirsi indolenziti dopo l’esercizio o dopo l’attività motoria non significa aver creato danni al proprio corpo
I muscoli poco utilizzati si indolenziscono più velocemente rispetto a quelli allenati. Sentirsi rigidi ed indolenziti dopo l’attività fisica non significa aver fatto danni al proprio corpo, semplicemente dimostra che non si è abituati a quel tipo di esercizio fisico.
Probabilmente è più importante la quantità di esercizio e dim attività fisica che il tipo. I più grandi risultati si vedono quando una persona sedentaria inizia a fare qualsiasi tipo di esercizio. Praticare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana dà enormi benefici.
Studi scientifici dimostrano che queste attività non sono dannose per la schiena e non logorano le articolazioni. La quantità di esercizio svolta è più importante del tipo. Qualsiasi quantità dim attività fisica porterà a benefici, ma l’ideale sarebbe almeno 30 minuti al giorno.
Questo è un fatto che viene spesso trascurato nella gestione del mal di schiena. Attenzione anche al fatto che non tutti i dolori sono uguali. Quindi se si ha provato una tipologia di attività fisica che non ha portato benefici, è bene confrontarsi con un professionista sanitario che possa impostare un programma specifico.